La tragedia siriana ci tocca da vicino. Non è vero che il paese è in Medio Oriente, noi siamo in un villaggio globale e connessi intimamente e profondamente. Ho preso ad esempio questo popolo, ma guardiamoci intorno, il mondo sta attraversando un momento buio e il futuro come ce l'avevamo immaginato è sempre più un' utopia irraggiungibile. Quando bambina si parlava del futuro e in TV passavano programmi che anticipavano il <<modus vivendi >>avvenire io lo immaginavo pieno di pace e benessere con habitat sano e pulito, dove ognuno godeva di molto tempo da dedicare alla propria famiglia e agli hobbies. Gli egoismi hanno portato a tale esasperazione gli animi ormai e noi italiani che non eravamo razzisti, cominciamo a temere questo afflusso di africani e mediorientali, tutti di religione musulmana che senza arte né parte circola liberamente per le nostre città e che alla meno peggio, per giustificare un'entrata, chiede l'elemosina. Perché ci preoccupiamo?
Perché conosciamo molto bene la condotta dei nostri politici che sanno solo parlare, ma poi a fatti scaricano sulla gente. Siamo noi poi a doverci far carico dell'assistenza, i Comuni devono sistemare questi nullatenenti e nullafacenti. I nostri nonni che emigravano si rimboccavano le mani e lavoravano e vivevano senza chiedere nulla alle Istituzioni che si limitavano a piazzarli là dove ce n'era bisogno:in campagna, nelle fabbriche, nelle miniere, nella ferrovia. I nostri nonni si sono fatti onore dovunque nel Mondo che si è arricchito con il loro contributo della nostra bella lingua, cultura, arte e mestieri in cui sono maestri.
Noi italiani scordiamoci l'aiuto dall'alto che non verrà, il denaro questi signori governanti sono abituati a sperperarlo, abituiamoci all'integrazione e se possiamo aiutiamo questi poverini a trovare una soluzione lavorativa. Tanti giovani vedo chiedere l'elemosina davanti i negozi e supermercati. Non credo fosse questo il loro desiderio, quando su un barcone sono sbarcati sulle nostre coste.
Integriamoli, altrimenti sarà sempre più dura per noi. Un domani non lontano avremo un muro di odio davanti e nessuno a proteggerci.