Libri da leggere-L'Arminuta, Donatella Di Pietrantonio

Donatella Di Pietrantonio- libri da leggere

Hai mai pensato, dopo aver letto la parola fine, che quel libro avresti voluto scriverlo tu?

Io si.
Ho letto l'Arminuta con la stessa foga con cui, a suo tempo, ho letto Harry Potter, divorando pagine, righe, punti e virgole con la stessa voracità di un animale selvatico.
Perché il romanzo di Donatella Di Pietrantonio mi ha reso selvatica...ha toccato corde che ormai giacevano silenti in quella zona d'ombra che ognuno di noi crea per poter tirare a campare. Lei ha saputo parlare al mio lato oscuro, a volte con tenerezza, altre con crudeltà. Nessuna soluzione, nessuna pietà, nessuna concessione.

Il romanzo si apre con un incipit straordinario, di quelli che nelle scuole di scrittura cercano di insegnarti ma che, nella realtà, difficilmente riescono a vedere la luce.... tranne se il tuo nome è Baricco.

"A tredici anni non conoscevo più l'altra mia madre"
Il primo colpo allo stomaco e i primi indizi.
Tredici anni, sei ancora piccola, ancora da proteggere.
Non conoscevo più l'altra mia madre...e qui il fragore di un tuono, un'anomalia, una contrazione involontaria della bocca dello stomaco.
Inizia il racconto di una bimba che viene depositata nella casa di chi l'ha partorita da parte di chi l'ha portata via un giorno per offrirle una vita migliore.
Torna al mittente, l'Arminuta, ovvero colei che torna.
Lei abituata alle attenzioni di una mamma scrupolosa, si trova catapultata in una casa dove "c'erano fratelli ovunque". Lei con il suo borsone di scarpe confuse e con una mente aperta e vivace, deve confrontarsi con la sua famiglia d'origine, con le grettezze di chi ogni giorno deve trovare il modo di campare e sfamare numerose bocche.

L'Arminuta è un crescendo di tensione, di episodi fino all'epilogo finale che non vi svelo. Geniale, secco, dritto al punto. La scrittura dell'autrice è un sasso che cade senza sbagliare traiettoria.

Non conosco la storia personale dell'autrice. So solo che ha interpretato alla perfezione il senso di sgomento che appartiene a noi, noi che siamo cresciuti senza mamma. Ho tentato molte volte di dare un nome a questa strana sensazione senza mai riuscirci,...eppure lavoro con le parole, accidenti.

"...Oggi davvero ignoro che luogo sia una madre. Mi manca come può mancare la salute, un riparo, una certezza. E' un vuoto persistente, che conosco ma non supero". Questo è quello che proviamo noi, privati molto, troppo presto della figura materna. Un luogo che non conosciamo....

Vi invito a leggerlo, magari nel fine settimana, con calma, per assaporarlo fino in fondo. Accendete una candela profumata, stendetevi sul divano, con accanto il vostro amico a quattro  zampe e mettete in sottofondo la colonna sonora adatta. In questo caso, ho voluto cullarmi sulle note del fado. Ascoltate un best of di Amalia Rodrigues, capace di solleticare le note più nascoste dell'anima. 


L'Arminuta
Donatella Di Pietrantonio
Ed. Einaudi- Supercoralli
pagine 162
versione cartacea/ ebook


Colonna sonora consigliata:
Best of Amalia Rodrigues





Trama (fonte ibs):

La protagonista suona a una porta sconosciuta. Le apre sua sorella Adriana,: non si sono mai viste prima. Inizia cosí questa storia dirompente e ammaliatrice: con una ragazzina che da un giorno all'altro perde tutto - una casa confortevole, le amiche piú care, l'affetto incondizionato dei genitori. O meglio, di quelli che credeva i suoi genitori. Per «l'Arminuta» (la ritornata), come la chiamano i compagni, comincia una nuova e diversissima vita. La casa è piccola, buia, ci sono fratelli dappertutto e poco cibo sul tavolo

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