Pan di Mandarino e il mio problema con la Sicilia



pandimandarino emporio 21



Io ho un problema personale con la Sicilia. E non è nemmeno di facile soluzione.
Qualcuno mi ha prospettato una scelta drastica: non andarci più e basta.

Ma che diamine c'entra la Sicilia con un semplicissimo pan di mandarino? C'entra, almeno nella mia vita da venti anni a questa parte.

Ero poco più che ventenne.
Studentessa di legge girovaga, innamorata del nord Europa in tutte le sue fredde sfumature. Per intenderci, per me esistevano solo temperature dai cinque gradi in giù, cappotti, Alpi innevate, Heidi, le caprette e il nonno. 
Ho reso l'idea?

Mi innamoro di un baldo giovine catanese Doc. 
Devi venire a vedere la mia terra.
Sua Maestà l'Etna, altissima (non è un errore, l'Etna è femmina😉) e levissima.

Mah, Stai parlando con una che dà del tu alle Alpi Svizzere e vuoi che mi faccia impressionare dall'altezza di un vulcano?

Devi vedere il mare, così cristallino e trasparente che Tropici levatevi proprio.

Seeee, noi a Roma c'avemo Ostia e Sabaudia e poi il mare, va beh, la sabbia, gli insettini, la salsedine...non è meglio una bella nuotata nella neve della Val d'Iser? Un meno dieci gradi che te tonifica pure la cistifellea?

E poi, le arance, scusa gioia (vezzeggiativo tipico lentinese 😀) ma voi le arance vere non le avete mai viste. Sono diverse da quelle che arrivano qui a Roma...ma anche i mandarini e i clementini e....

Inutile dire che parto in tenuta antisommossa con elmetto d'ordinanza. Io a queste sviolinate patriottiche non c'ero abituata...mi sembrava tutto troppo esagerato.....

Arrivo a Villa San Giovanni, pronta a smontare pezzo dopo pezzo la Trinacria...




Sono passati più di venti anni.
Quel baldo giovine catanese DOC l'ho sposato.
Abbiamo avuto due figlie e dal primo momento in cui ho messo piedi in Sicilia è nato il mio rapporto complicato con questa isola.

Perché arrivo e come imbocco l'autostrada per Catania direzione Lentini cerco con gli occhi quello che è diventato il mio punto di riferimento unico e insostituibile, sua Maestà l'Etna, con il suo immancabile pennacchio di fumo e la sagoma possente che non appare mai minacciosa ma sembra proteggerti. Le Alpi le amo ancora alla follia, ma l'Etna è il mio personalissimo faro.

Ho un problema con la Sicilia perché ho imparato ad apprezzare il mare. Quando arriva l'estate andiamo qui nel litorale laziale e mi sembra un bel mare, sto bene....fino al momento in cui non vado giù. E allora mi riempio gli occhi con la spiaggia piena di sassi di Taormina, con l'acqua cristallina di Vendicari, con la sabbia che sa d' Africa dell'isola delle Correnti, di Marzamemi. E quando torno qui non riesco più ad andare al mare. Finisce la stagione, anche se è ancora luglio. 

Ho un problema con le arance siciliane....perché è vero, quelle che hanno loro  assomigliano a palloni! Grandi, succose, dolci. Le nostre arance sono i loro mandarini per intenderci, non c'entrano niente mannaggia la pupazza.

Per questo motivo quando vado a comprare i mandarini sembro la brutta copia dell'Ispettore Gadget. Metto l'impermeabile, prendo la lente d'ingrandimento e mi sfinisco ( e sfinisco er fruttarolo) alla ricerca dell'agrume perfetto. 

Ecco cosa c'entra il pan di mandarino con la Sicilia. 
Leggo la ricetta nel condominio del mio cuore e già è una garanzia.
Vado in cucina e mi ricordo di avere ancora un po' di mandarini e clementini senza sapore.
Ok proviamo.



Che ricetta ragazzi.
Da fare, rifare e rifare ancora.
Con mandarini, arance, clementini e tutto il cocuzzaro belli, brutti, buoni, meno buoni, piccoli, grandi....

Le ragazze del condominio dicono che si conserva fino a tre giorni.
Seeeeee, nun c'arriva! Mezza giornata e ve la finite, un boccone tira l'altro e mentre vi ciucciate l'ultima briciola già con l'altra mano avete preso le uova per preparare un altro pan di mandarino!



Pan di Mandarino

320 g mandarini (clementini o arance)
3 uova
200 g zucchero
110 ml vino moscato 
110 ml olio di semi di girasole
300 g farina
1 bustina di lievito

Strumento indispensabile: il minipimer o frullatore a immersione. Devi prendere i tuoi mandarini, lavare con cura la buccia (strofina bene) e tagliare a cubetti tutto il frutto, buccia compresa. ovviamente togli i semi!

Metti in una ciotola i tuoi pezzetti di mandarino e frulla con il minipimer fino a ottenere una bella purea. Aggiungi l'olio, le uova, il vino e mescola.

In una ciotola a parte mescola la farina, il lievito, lo zucchero. Unisci i due composti e dai una mescolata sommaria. Devi semplicemente amalgamare gli ingredienti. 

Imburra e infarina il tuo stampo. Versa l'impasto e fai cuocere in forno caldo a 180 °C per circa 40 minuti. Prima di tirare fuori il tuo dolce, fai la prova stecchino, ogni forno è diverso!

Fai raffreddare e decora con lo zucchero a velo.


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