Che i mondo vegetale sia quanto mai variegato, è fuori discussione. Che alcuni fiori abbiano più fascino di altri, anche. Sfido a trovare chi, di fronte all'iris, sa restare indifferente. E' bello, sinuoso, profumato e intrigante. Non a caso è amato in erboristeria, citato nelle canzoni, dipinto in tele di pregio, usato come nome di donna. E scusate se è poco.
Il nome comune di "giaggiolo" non gli rende onore, ma la sua storia sì. Di IRIS sono state individuate oltre 200 specie: rizomatose e bulbose, le prime molto più diffuse, ma tutte garantiscono una splendida fioritura.
La mitologia greca ha chiamato Iris, la messaggera degli dei, la divinità che, servendosi dell'arcobaleno, consentiva il dialogo tra Terra e Olimpo. per questa ragione la pianta assunse il suo nome e per l'aspetto caleidoscopico dei suoi petali che, per varietà, rispecchiano appunto i colori dell'arcobaleno. Ancor prima pare fossero gli egizi a coltivarlo. Amato dal faraone Thumosis che, forse, lo importò dalla Siria. E già all'epoca alle donne non sfuggivano le proprietà emollienti e la fragranza del fiore che le spingeva a cospargersene il corpo con decotti e ciprie.
Nel linguaggio delle piante è sinonimo di belle novità e Corrado Govoni lo celebrò col verso: <<I celesti giuggioli sono i fiori più belli della terra, vere orchidee dei poveri>>.
Van Gogh li immortalò nel celebre Iris del 1890.
La sua prima fioritura è in aprile, ma ci sono anche iris rifiorenti, che rifioriscono tutto l'anno, sbocciano da febbraio a fine maggio e rifioriscono una seconda volta da giugno a fine gennaio. L'iris cresce bene in vaso come in terra e ha bisogno di poca acqua, teme. i ristagni.
Domani è l'8 marzo e come tutti gli anni si fa scempio della pianta della mimosa. Una volta per tutte non ci facciamo coinvolgere in questo rito sacrilego verso questa bellissima pianta e ignoriamo in modo esplicito chi ci vuole omaggiare, offrendoci il rametto di mimosa. Tutti i fiori sono ben accetti in questo giorno e tra questi c'è l' Iris.