Mosto cotto


Ci sono dolci che amano la presenza di mosto crudo e cotto, come la piada dei morti, i maritozzi marchigiani, il frustingo. 
Visto che ho trovato l'uva sangiovese dolcissima ho pensato di farlo da me, dato che ho un grande pentolone dove ci stanno comodi i piedi che naturalmente ho lavato e sciacquato con molta cura.
Con 8 chilogrammi di uva ho riempito due vasetti da mezzo litro di mosto cotto molto denso. Sono a posto per un po'!
Se non vuoi pigiare l'uva puoi andare in una cantina e acquistare 5 litri di mosto crudo. Mi raccomando: cuocilo nella stessa giornata altrimenti fermenta.

Ingredienti: 

8 kg di uva dolce e buona 


Preparazione:
In un grande secchio metti i chicchi d'uva sani (eliminare quindi i raspi e i chicchi marci).
Lavali e lasciali a scolare bene.
Pigia l'uva con i piedi pulitissimi in un mastello o in qualcosa di capiente.


Procurati un telo bianco e pulito. Dopo aver fatto passare il succo d'uva da un setaccio, strizza ciò che resta degli acini dentro il telo per raccogliere altro succo.


Metti a cuocere in una pentolona capiente. Inizialmente il fuoco dev'essere vivace. Poi, quando inizia a sobbolire abbassa la fiamma. Lascia andare così fino a quando il contenuto della pentola non si  riduce assumendo la consistenza dell’olio o più denso, come il miele liquido (fai la prova mettendo un po' di mosto in un piattino freddo di frigo: vedrai che si addensa).  Nel mio caso ci sono volute 6 ore. Durante la cottura è necessaria la schiumatura e la rimescolatura.
Prepara dei vasetti o bottiglie di vetro sterilizzate. Richiudi con i tappi in modo ermetico, dopodiché attendi almeno 10 giorni prima di consumare il mosto cotto. Conservalo in luogo fresco e privo di luce, oppure usa contenitori di vetro scuri.

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