Le frappe di Mimina ovvero la ricetta delle frappe perfette


chiacchiere cenci


Le frappe sono un po' come la Titina per la sottoscritta.
Ve lo ricordate quel motivetto "Io cerco la Titina, la cerco e non la trovo?".

Ecco io cerco le frappe, le cerco e non le trovo.
I dolci di Carnevale non mi fanno impazzire però se ho voglia di mangiarli devono essere nell'ordine:

- fritti (abbiate pazienza ma la frappa al forno me fa l'effetto di una Quaresima         anticipata)

- leggeri (fritti si ma non devono sudare olio come se non ci fosse un domani)

- con le bolle ( oh, la superficie di una frappa deve assomigliare al mio viso durante la varicella. Bolle, su bolle, su bolle, non transigo)

- buoni

Ecco, la bontà sembra una cosa scontata ma in realtà non è così. Ricordo ancora con terrore le castagnole che mi sono state offerte una volta a casa di una lontana parente.

Una Big Babol masticata dopo due piatti di bagna cauda..ecco..questo era il sapore preciso. Un incubo che andato a far compagnia a quello che sogno da una vita: sono all'esame di maturità e non so fare la versione di greco. Ecco, mi sveglio sudata, terrorizzata, mi sento il fiato sul collo di quella simpaticona della mia prof di greco. Ora sogno la mia parente che mi rincorre con le sua castagnole in mano ...😕

In questo periodo i blog pullulano di ricette perfette di frappe, castagnole & co. E io, inutile dirlo, ogni volta alzo il sopracciglio destro e mi lascio assalire da mille dubbi. Valanghe di lievito, di aromi, di grassi. Possibile siano tutte perfette?

Quando Ornella su Facebook ha scritto che le frappe della sua amica Mimina era insuperabili, beh, mi sono fermata. Ornella per me sta alla cucina come il Sacro Graal ai templari.

Se dice che una cosa è buona, non c'è nulla da fare, è veramente buona. Lei è portatrice sana di un sentimento poco frequentato dalle blogger oramai: il sano rispetto per il cibo. Quindi mi fido ciecamente. E ho voluto provare.


Ho fatto bene?
Beh assimilate questo dato: con metà dose saranno venute più di una cinquantina di frappe.
Ce le siamo finite in quattro.

Queste sono le frappe, chiacchiere, cenci o come volete chiamarle, perfette. Leggere, piene di bolle (e non c'è nemmeno un grammo di lievito), buone e sottili sottili. Questa sarà d'ora in poi anche la mia ricetta.
La ricetta perfetta per le frappe.
Alla fine la mia Titina l'ho trovata!

Un consiglio: utilizzate la Nonna Papera (la macchinetta Imperia per fare la pasta per intenderci) per stendere l'impasto. Il segreto fondamentale è realizzare delle frappe sottilissime, quasi impalpabili.
Se non ce l'avete, beh andate di olio di gomito e mattarello!!

Le frappe di Mimina

500 g farina 00
50 g zucchero
50 g olio extravergine d'oliva
1 uovo
acqua quanto basta (io ho utilizzato l'acqua frizzante)

olio per friggere
zucchero a velo

Scalda leggermente l'olio extravergine. In una planetaria metti la farina, l'uovo, l'olio tiepido, lo zucchero e inizia a impastare. Aggiungi tanta acqua quanta ne assorbe l'impasto. Devi realizzare un panetto omogeneo e abbastanza morbido.

Lascialo riposare in frigo per circa mezz'ora.

Metti a scaldare l'olio per friggere.

Prendi l'Imperia (o il mattarello) e inizia a stendere la pasta dalla prima tacca fino all'ultima.

Taglia, con una rotella dentellata, le frappe e inizia a friggerle.

Falle dorare appena, fai assorbire l'olio in eccesso e aggiungi lo zucchero a velo.




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