I pici con le molliche e la rivoluzione delle 'ntamate




pane raffermo-Toscana-pici

Bionda con occhi grigio topo.


Mediamente alta verso il basso.



Mediamente sorridente.



Mediamente malinconica.



A guardarla bene l'espressione ricordava quella di una gallina, tipo Rosita, quella del Mulino Bianco. Gli occhietti roteavano ingenui, la testa si chinava a dir di si. Al marito, al padre, alla madre, al cane, al gastroenterologo e al direttore della banca dove lavorava.
Non prestava molta cura all'abbigliamento. Grigetto con una naturale inclinazione verso lo scozzese sbiadito.
Letizia, il suo nome.

Beffa del destino.


Io la guardavo sconcertata ogni volta. Non riuscivo a capire come riuscisse a non prendere mai una decisione, un colpo di testa. Che so, un tuffo in mare il 12 di marzo. Cosi tanto per dimostrare a se stessi che la follia è un abito colorato.
Conduceva la sua vita a piccoli passetti adoranti. I figli, un maschio e una femmina, avrebbero fatto incazzare di brutto anche la Montessori. Avidi, prevaricatori. Ma lei faceva finta di nulla. E sopportava con quella schiena sempre più china, sempre più curva. Le malelingue dicevano che la gobba si accentuava al crescere delle corna che il marito puntualmente le metteva. Con la vicina ,con l'insegnante di pianoforte, con la fioraia e voci di corridoi azzardavano pure con la suocera.



Ma di questo non ho prova e non vi racconterò.



Lei sapeva?
Noi pensavamo tutte di no.
Almeno fino alla sua sparizione.
Scomparsa, cosi, di punto in bianco, dalla sera alla mattina. Volatilizzata come se non fosse mai esistita. Ad allarmarsi fu proprio il gastroenterologo. Ora, a dirla tutta, noi avevamo sempre pensato che Letizia avesse preso tale medico come il suo confessore. Ci andava ogni mese, sempre un giorno dispari e sempre con largo anticipo.  "Non si sa mai" diceva lei.

 "E' fusa "pensavamo noi.


Del resto, c'era chi aveva il personal trainer, il personal coach, lei aveva il personal gastroenterologo. Che poi era proprio "personal", visto che venimmo a sapere che durante le visite tutto le controllava tranne le condizioni della cistifellea.



Rimanemmo sconvolti.



La cara e grigia Letizia con i suoi abiti scozzesi sbiaditi in realtà era una panterona gaudente.
Non è stata più trovata.
Ora, mi piacerebbe raccontarvi che il marito e i figli si consumarono come candele al pensiero di questa mamma e moglie scomparsa.
Il simil-lutto durò tre mesi appena. I ragazzi andarono via di casa e il marito si diede alla caccia di vedove facoltose.
L'unico pensiero che mi consola è che pare l'abbiano vista a bordo di una Harley, vestita di pelle nera e borchie, avvinghiata alle spalle di un baldo giovane muscoloso.
Ciao 'ntamata!

'Ntamata è un termine palermitano che sta ad indicare una persona perennemente rintronata, addormentata, passiva. A me piace pensare che molte volte, dietro un aspetto compassato,ingenuo e rinco.... si nasconda una furia!





Oggi un piatto della mia terra semplice e buono: i pici con le molliche. Ve li propongo in una versione eretica, che si discosta dalla versione ufficiale per la presenza dell' aglio e del peperoncino.

Questa ricetta è un sistema economico e gustoso per recuperare il pane avanzato!


PICI CON LE MOLLICHE


500 grammi di pici
300 grammi di mollica di pane raffermo, secca e sbriciolata
olio
parmigiano o pecorino
aglio e peperoncino

In una casseruola soffriggere uno spicchio d'aglio e un po' di peperoncino . Aggiungete le molliche di pane e fatele tostare, rimestandole con un mestolo per evitare che si formino delle briciole piccole. Una volta cotta la pasta, versate tutto nella casseruola, aggiungete il parmigiano a fate saltare per qualche minuto.






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