La vinificazione in questa splendida grande isola del Mediterraneo risale almeno al xv secolo a.C., data in cui archeologi, botanici e chimici fanno risalire i residui organici di un prezioso vino Cannonau, ritrovati in una pressa di pietra nel villaggio nuragico di monte Zara, accanto a Monastir, a pochi chilometri da Cagliari. La vocazione vitivinicola sarda è profondamente legata al suo ambiente: il clima, il sole, il terreno, i venti hanno creato le condizioni ideali per il fiorire di viti selvatiche, motivo per cui in Sardegna si trovano gli esemplari tra i più antiche del mondo: la vite di Bacu Biladesti a Urzulei, vicino a Genna Silana ha 135 centimetri di circonferenza. Attualmente la produzione enologica sarda annovera una quindicina di Aree Geografiche Tipiche e una ventina di Denominazioni d’Origine tra cui una DOCG, il Vermentino di Gallura, il biondo Nuragus e il Nasco, il rosso Niddera di Oristano, il Cannonautipico della Sardegna centro-orientale e il Vernaccia di Oristano.