Talent for food è un'iniziativa nata dalla collaborazione di Confindustria di Padova e l'Associazione Italiana Food Blogger Aifb.
Alcune aziende della Sezione alimentari di Confindustria della provincia di Padova, hanno deciso di affidare i loro prodotti a 30 food blogger che amano raccontare sul web la loro passione per il cibo; l'intento è quello di creare sinergia tra le aziende e il mondo virtuale della cucina, non si tratta di spicciola pubblicità ma di creare consapevolezza attraverso la conoscenza di un prodotto, del territorio di origine e del suo produttore.
La selezione delle ricette che andranno in finale sarà a cura di Dieffe Accademia delle produzioni
La ricetta eseguita dovrà creare una certa complicità tra i piatti della tradizione veneta e il resto d'Italia.
Il contenuto della mistery box ricevuta
Le aziende che hanno aderito al progetto:
Molino Rossetto ( Farina tipo 1 Macinata a pietra e Farina di mais fioretto e Pasta Madre)
Martelli Salumi ( Prosciutto cotto "Bongustaio" )
Agugiaro e Figna Molini ( Farina per pasta)
Diemme Industria caffè torrefatti ( Caffè in grani)
Brecà (olio extra vergine di oliva)
Valbona sottaceti ( radicchio rosso grigliato)
Bovis (Granulato vegetale)
Interbrau ( Birra Antoniana)
Illustri personaggi della tradizione culinaria come Antonio Nebbia ( autore del "Cuoco maceratese" e Michele Savonarola ("Libreto de tutte le cose che se manzano comunamente") riportano nei loro ricettari le indiscutibili qualità delle carni degli animali da corte: pollo, faraona, tacchino, piccione, coniglio, oca, sono i protagonisti di numerose preparazioni sia venete che marchigiane.
Ed è nella cucina dell' "aia" che il "cunillo" da marchigiano diventa in un certo senso "cunicio" veneto.
Nella tradizione marchigiana il coniglio in porchetta è una delle preparazioni maggiormente conosciute, oltre al classico maiale naturalmente.
In realtà cucinare in porchetta, ossia "porchettare" è una vera e propria tecnica: l'oca in porchetta, le fave, diversi pesci e persino le lumachine di mare sono solo alcuni esempi.
Per la ricetta classica del coniglio in porchetta di solito si privilegia la scelta di un animale allevato vecchia maniera, niente mangimi ma orzo,avena, biada... in questo caso è previsto un riposo della carne in acqua, vino e aceto per attenuare il sentore di "selvatico" che la contraddistingue.
Si prepara la farcia costituita da un trito di lardo, sale, pepe e finocchio selvatico, al quale si uniscono cuore, polmoni e fegato finemente tritati e ripassati in padella con olio e sfumati con vino, a volte è presente del macinato di maiale e cotenna; si condisce il coniglio e poi si arrotola; nel caso di un coniglio disossato, altrimenti, se intero, si provvede a cucirlo sulla pancia; poi se ne spalma la superficie con lo strutto, che renderà la superficie croccante, e si procede alla cottura in forno.
La ricetta classica è stata rivisitata utilizzando:
- una marinatura in birra anzichè in vino;
- il prosciutto cotto al posto del macinato e cotenne di maiale
- il radicchio grigliato, che ben si sposa con il profumo del finocchio
- a completare la polenta grigliata come accompagnamento.
Per la realizzazione di questa ricetta ho utilizzato i seguenti prodotti:
Birra Antoniana per la marinatura
Prosciutto cotto per la farcia
Radicchio grigliato per la farcia
Granulato vegetale per la rosolatura finale
Olio extra vergine Brecà per la marinatura e la rosolatura
Farina di mais fioretto per fare la polenta grigliata da accompagnamento
Iniziamo con al marinatura della carne, il coniglio, come sopra accennato, se nostrano ha il tipico sentore del selvatico, quindi è necessario tenerlo a bagno per alcune ore con aromi ed erbe per attenuare questo sapore forte.
Ho utilizzato la Birra Antoniana che con il suo retrogusto di "paglia" ben si sposa con la carne di coniglio, la birra in questo caso rappresenta la componente acida della marinatura, oltre alla funzione di ammorbidire e insaporire la carne essendo ricca di zuccheri predispone alla formazione di quelle sostanze chimiche saporite e gustose che rendono il piatto appetitoso, o meglio conosciuta come il risultato della reazione di Maillard.
Per la marinatura cruda ( lasciare la carne a marinare per 2 ore)
- 1 coniglio disossato del peso di circa 1,2 kg
- birra 500 ml
- olio extra vergine di oliva 2 cucchiai
- aglio
- cipolla,alloro, lime, finocchio selvatico.
Togliere la carne dalla marinatura e asciugarla, stendere il coniglio su un tagliere e farcire seguendo questo ordine:
distribuire le interiora del coniglio (fegato, cuore e polmoni tritati finemente e insaporiti in padella con olio e birra);
poi il finocchio selvatico, un mazzetto ( se non amate il suo gusto forte potete leggermente scottarlo prima);
uno strato di prosciutto cotto tagliato spesso, 150 g ;
infine il radicchio grigliato, 1 vaso da 225 g.
Avvolgere formando un rotolo stringendo bene e legare con uno spago da cucina.
Cottura
Se optiamo per il metodo classico preriscaldare il forno a 180°, ungere la superficie del rotolo con strutto e trasferire in una teglia con olio, odori, in questo caso il granulato vegetale, un po' di birra e portiamo a cottura, per il tempo necessario molto dipenderà dal peso del vostro coniglio, circa 1 ora e 30 minuti; ancor meglio se controllate con un termometro la temperatura al cuore che deve essere di 65°.
Oppure possiamo procedere alla cottura a bassa temperatura, vi occorrerà un runner, o una pentola ma dovrete avere la possibilità di controllare la temperatura, mettere il coniglio in un sacchetto adatto alla cottura, creare il sottovuoto, cuocere in un bagno di acqua a 65° per circa 3 ore.
Una volta cotto lo dobbiamo rosolare, in una padella con abbondante olio e un cucchiaino di granulato vegetale lasciamo rosolare la carne girandola e alla fine sfumiamo con la birra.
Per la polenta grigliata:
- 500 ml di acqua
- 125 g di farina di mais
- sale
Trasferire su un vassoio e lasciar raffreddare in modo da poterla poi tagliare a fette e gratinare.