Nella filosofia taoista, che è alla base della cultura medica cinese, l’intero universo è regolato dall’equilibrio fra due componenti, lo yin e lo yang, che si identificano con il buio e la luce, ma che racchiudono in sé tutti gli opposti: la vita degli esseri umani, così come quella della natura, è quindi una continua alternanza fra condizioni complementari fra loro (freddo-caldo, sonno-veglia, notte-giorno, vuoto-pieno. Tutte le tecniche terapeutiche cinesi hanno come obiettivo il ripristino di una situazione di armonia nell’organismo: fra queste, per regolare l’armonia energetica, il Qi gong stimola i canali in cui l’energia scorre, agendo in particolare su alcuni punti del loro percorso che funzionano un po’ come interruttori del flusso e che sono gli stessi su cui si agisce anche nell’agopuntura. Esistono esercizi più dinamici, in cui prevale il movimento, e altri invece più statici, in cui si sfrutta soprattutto il massaggio. In entrambe le tipologie di esercizi il respiro è comunque sempre uno strumento terapeutico essenziale. Ha un effetto riossigenante per tutti gli organi e i tessuti, ma ha anche implicazioni neurologiche, perché contribuisce a ridurre la percezione del dolore, calma gli stati d’ansia, riequilibra le emozioni. Respirando in modo calmo e naturale si aiuta l’energia a fluire correttamente nei canali e tutto l’organismo ne risulta vivificato.